lunedì 4 ottobre 2010

Tecniche redazionali del parere professionale

Cari NonAncoraAvvocati,
nella consapevolezza che non esista una tecnica universale per la redazione del parere, mi sorge qualche dubbio in merito ai criteri che mi stanno consigliando - o forse imponendo - ad un corso di preparazione all'esame che sto seguendo.
Sinteticamente, le regole di redazione suggerite al corso:
1) utilizzo di approccio informale: rivolgersi all'interlocutore come al Cliente (es. Egregio Sig....... come Lei mi narra...... mi riferisco a quanto mi riporta........ecc.): ho seri dubbi in merito a questo interloquire friendly;
2) non utilizzare le forme impersonali/riflessive: es. si può osservare, si evince, si rileva che ecc. (forme, invece, consigliate da Galgano e Paladini nel loro testo di pareri di diritto civile);
3) contrariamente a quanto sostenuto nel predetto testo, riportare sempre il fatto. Galgano, al contrario, sconsiglia fortemente di riepilogare il fatto.
Per ora questi sono i dubbi.
Grazie.
Diego

3 commenti:

D. ha detto...

Per quanto possa essere utile, riporto la mia esperienza personale e quella degli amici che con me hanno sostenuto l'esame.
Il formato "lettera al cliente" tipico della Jus & Law non è un problema.
Io non l'ho usato e sono passato, altri sì e sono passati pure loro.
Naturalmente ho anche usato le forme impersonali, anzi, solo le forme impersonali...e non ha avuto la minima osservazione a riguardo (è anche vero che se si opta per il formato "lettera", l'impersonale è sicuramente sconsigliabile).
Anche riportare il fatto è una semplice scelta di stile, ho visto persone che non lo facevano ed io invece l'ho fatto.
A mio parere, se si vuole riepilogare, il testo deve essere trasformato in maniera da essere sintetico e tecnico.

In estrema sintesi, quanto ti consigliano mi sembra coerente, sebbene molto diverso da quanto ho fatto io.

Se volete un consiglio,umile ma sincero, utilizzare la regola KISS, Keep It Simple Stupid.
Siate lineari e semplici, diretti e sciolti nella prosa.
Consiglio di non facile esecuzione, ma che vi invito a seguire.

Mara ha detto...

Anche io riporto la mia modesta esperienza.
Come diceva D. è una questione di stile e, sopratutto, di abitudine.
Si può optare per lo stile tema o per quello lettera.
Nel primo caso, usare espressioni impersonali è assolutamente doveroso ma bisogna stare attenti a non fare un tema troppo teorico che possa non piacere ai commissari.
Nel caso della lettera, consiglio vivamente di preparare già frasi fatte da usare come incipit e chiusura. Sembra banale, ma fa risparmiare tempo.
Quanto al riportare i fatti, se si decide di farlo è bene essere molto sintetici. Peraltro, a mio parere, i fatti in una lettera stanno meglio che in un tema (ma, appunto, è un'opinione personale).
Io avevo usato lo stile lettera, riportando i fatti e l'ho passato, so di persone che hanno fatto un tema e l'hanno passato, come di candidati che hanno fatto una lettera o un tema e non l'hanno passato.
Dipende tutto da come e cosa si scrive. una regola certa, secondo me, non c'è.
Spero di esservi stata utile.

daieg ha detto...

Beh cari,
mi pare che il tenore del consiglio sia il medesimo... fare ciò che si preferisce, pur di farlo bene, con chiarezza, linearità e semplicità.
Grazie!!

Posta un commento